I vincitori del Concorso Miglior Enotecario d'Italia 2023

Catania, Teramo e Pavia: da queste province vengono i vincitori del Concorso Miglior Enotecario d’Italia 2023

Sul podio:

  • per la categoria enoteca con mescita, Silvia Angelozzi di Alba Adriatica (Teramo, Bellariva Enoteca Bistrot)
  • per la categoria bottiglierie, Loredana Santagati di Misterbianco (Catania, enoteca MisterCoffee)
  • premio speciale dedicato al Miglior Enotecario Under 30 a Matteo Bertelà di Vigevano (Pavia) titolare di Metodo Froma Bottega

Daniele Leopardi dell’enoteca Tentazioni di Parigi (quartiere Montmartre) è stato confermato Miglior Enotecario all’Estero, premio che aveva già vinto nel 2022. 

Silvia Angelozzi (mescita) e Loredana Santagati (bottiglierie) vincitrici Miglior Enotecario d'Italia 2023

Silvia Angelozzi (mescita) e Loredana Santagati (bottiglierie) vincitrici delle due categorie principali

Santagati – ha spiegato la giuria di esperti presieduta da Stefano Caffarri e composta da Chiara Giovoni, Leila Salimbeni, Cristian Deflorian e Giuseppe Vaccarini – si è distinta per la profonda conoscenza dei meccanismi di funzionamento dell’attività, per la maturità nel governo delle fasi gestionali, per l’appassionata adesione alle prove pratiche. Silvia Angelozzi ha dimostrato una coinvolgente capacità di gestire le situazioni critiche con atteggiamento di soluzione dei problemi, per la intensa indagine dei prodotti e la loro proposizione di vendita”.

Daniele Leopardi vincitore Miglior Enotecario d'Italia estero 2023

Daniele Leopardi vincitore Miglior Enotecario d’Italia estero 2023 non è potuto essere presente alla premiazione

L’annuncio dei vincitori e la cerimonia di consegna dei riconoscimenti si è svolta ieri sera nella magnifica cornice romana del Borgo Pallavicini Mori. Una bellissima serata durante la quale le Istituzioni, la giuria del Concorso, gli addetti ai lavori con partner e sponsor e molti ospiti provenienti anche dall’estero, hanno reso omaggio alla professionalità e all’eccellenza del lavoro dell’enotecario. Una figura che si è molto evoluta nel corso del tempo e che mai come oggi si dimostra strategica nella promozione e nella salvaguardia del vino di qualità. 

Presenti alla serata e intervenuti alla cerimonia di premiazione l’Onorevole Mirco Carloni Presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, il Consigliere regionale e Presidente Commissione Affari Regionali del Lazio Flavio Cera, l’Assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti Sabrina Alfonsi, il Senatore Pietro Patton, l’Onorevole Fabio Massimo Castaldo, membro del parlamento europeo.

Ad inaugurare i lavori un video messaggio del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida che ha ribadito la posizione “anti-etichetta” proposta dall’Irlanda – posizione ribadita durante la serata anche dall’Onorevole Mirco Carloni – sottolineando il grande valore identitario del vino italiano e il ruolo cruciale dell’enotecario. 

Grande emozione per gli organizzatori del Concorso: “Sono molto soddisfatto per questa seconda edizione appena conclusa” ha dichiarato Francesco Bonfio, Presidente AEPILa categoria degli enotecari ha dimostrato di essere vivacissima, pronta a nuove sfide, consapevole delle proprie capacità. Complimenti a chi ha vinto, è un concorso e un candidato vince. È una legge di vita. Ma i tre finalisti per ciascuna categoria erano tutti eccellenti professionisti che hanno illustrato alla Giuria cosa significa fare l’enotecario. E a me piace pensare che il vincitore sia un “primus inter pares” che è svettato con il guizzo vincente.”

finalisti Concorso Miglior Enotecario d'Italia 2023

Tutti i finalisti del Concorso Miglior Enotecario d’Italia 2023 alla premiazione insieme alla giuria

IL CONCORSO

Giunto alla seconda edizione il Concorso ideato e organizzato dall’Associazione Enotecari Professionisti Italiani (AEPI) con la collaborazione di Vinarius Associazione Enoteche Italiane e con il Patrocinio del Masaf è la prima iniziativa a carattere nazionale che premia la professionalità di tale figura. 

Partner del Concorso, per il secondo anno consecutivo, è stato il Comité de Champagne che ha permesso ai finalisti che di vivere un’esclusiva full-immersion formativa di quattro giorni a Epernay. 

Fondamentale anche il supporto dei Consorzi italiani che hanno aderito in qualità di sponsor: Consorzio Vini doc delle Venezie, Consorzio di Tutela Vini del Trentino, Consorzio Vino Toscana, Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa, Consorzio Vino Chianti Classico, Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali Ramandolo, Consorzio Tutela Vini Collio.

I commenti dei finalisti sul viaggio studio in Champagne

I commenti dei sei finalisti del Concorso Miglior Enotecario d’Italia, dopo i tre giorni di formazione ad Epernay ospiti del Comité Champagne

 

finalisti alla sede del Comité Champagne

Dal 14 al 17 Maggio, i sei finalisti del Concorso sono stati ospiti del Comité Champagne per quattro giorni tutti dedicati all’approfondimento e alla formazione sullo Champagne, con l’obiettivo di prepararli al meglio alla finale del 29 Maggio a Roma.

Il Comitè ha selezionato per i sei enotecari una serie di esperienze che hanno spaziato dalle grandi maison ai piccoli vigneron, creando un programma didattico di altissimo livello, a cui non sono mancati momenti di convivialità e confronto. 

I finalisti, accompagnati da Domenico Avolio, direttore Bureau Italia del Comité, hanno vissuto giorni intensi, creando ricordi indelebili.

Per raccontare al meglio questa meravigliosa esperienza di formazione e condivisione, vi lasciamo alle loro parole.

Matteo Bertelà, Metodo Froma, Vigevano PV

Un’idea di ospitalità e convivialità differenti dal normale.
Filosofie di produzione e vinificazione diverse da vignaiolo a vignaiolo, grande, piccolo o microscopico che sia, ma con il cuore e l’anima che guardano alla più alta qualità ed eleganza possibili.
Ha impressionato la loro pazienza, l’aspettare il punto di maturazione e prontezza del loro “bambino”. E nel caso non fosse ancora pronto, avendo bisogno di un’altra finestra di tempo, non esiste SE e non esiste MA, resta lì, a riposare e crescere.
In cuor nostro lo sappiamo, il vino è vivo, e in base alla sua vendemmia, alla sua composizione e al suo essere va atteso, aspettato, compreso, rispettato e capito, come una bella donna.
Ha impressionato come tutti i produttori parlassero, raccontassero e condividessero, con quel modo intenso, innamorato e pieno di gioia, questo prodotto, come se lo Champagne fosse il primo figlio di ogni produttore.
Inutile raccontare gli assaggi, i pranzi, le pietanze e gli abbinamenti, perché quelli bisogna provarli, bisogna viverli, ancor meglio se insieme a persone come Lori, Andre, Luca, Dani, Silvia e Domenico.
I momenti vanno vissuti e ne vanno prodotti ricordi, bellissimi ed emozionanti. Siamo atterrati a Parigi da perfetti sconosciuti, da semplici colleghi che gareggiano in concorso, e torniamo nelle nostre rispettive case da fratelli, di vita e di vite, portando con noi gioia, risate, e ricordi che rimarranno eterni.
Un’esperienza unica, che ha portato 6 persone normali, con un’interesse in comune ad ampliare la loro mente ed il loro bagaglio culturale, unendoli in un legame di solida amicizia e rispetto, perché alla fine si sa: il vino unisce e lega le persone. Felice e orgoglioso di aver vissuto tutto questo.

Daniele Liurni, Enoteca Krasì, Roma

Avendo già visitato altre volte la Champagne ero consapevole di quanto questa regione sia un incredibile patchwork di vigne e cantine, con decine e decine di stili diversi, ma il programma proposto dal Comité Champagne è stato straordinariamente illuminante.
La progressione delle visite per come è stata pensata infatti ha potuto evidenziare le principali differenze fra Maison e Vigneron, fra le tre aree principali della regione, fra i tre vitigni principali, fra stile “ossidativo” e “riduttivo”, fra chi fa malolattica e chi non la fa, fra chi usa le barrique e chi solo l’acciaio e così via. Tutte queste differenze che spesso generano confusione nel consumatore finale e che non sono facili da spiegare a chi non è addentrato, si sono rivelate chiarissime di visita in visita, di assaggio in assaggio, proprio grazie all’organizzazione del Comité che ha saputo creare una progressione didattica in cui ciascuna visita si è rivelata propedeutica alla successiva. Devo dire che questo aspetto tecnico per me è stato motivo di grande soddisfazione, dato che sono piuttosto analitico nelle mie valutazioni faccio molto caso a questi dettagli e ho potuto apprezzare ancor di più l’assoluto valore dell’opportunità che ci è stata concessa in quanto finalisti.
Venendo al viaggio in sé non posso che sottolineare lo spessore umano dei miei colleghi con cui si è da subito creato un legame di complicità e immediata simpatia. Penso che ognuno di noi abbia trovato una parte di sé negli altri, abbiamo tutti capito che ciò che ci ha mosso in questo concorso è la passione per il vino e quindi abbiamo preso questo viaggio non solo come un’occasione formativa, di sviluppo di competenze e per fare rete, ma anche come un semplice viaggio di piacere, una vacanza all’insegna di quello che per noi è prima di tutto un divertimento. Questo per me si è rivelato fondamentale perché è il mio modo di vivere il vino nel quotidiano e sono felice di aver avuto accanto a me dei compagni d’avventura che vivono con il mio stesso spirito.
Per tutti noi tuttavia è inutile negare che questo lavoro costituisce anche un sacrificio personale non indifferente, perché richiede molte ore di lavoro e perché la partecipazione ai numerosi eventi e fiere di settore si trasforma spesso negli unici momenti in cui si “stacca” dal quotidiano delle nostre botteghe, pur trattandosi sempre di lavoro. Il concetto di ferie e vacanze per noi ha significati molto diversi da quelli comuni perché alla fine tutto ruota intorno al vino, alla gastronomia e dobbiamo avere la fortuna di avere accanto a noi persone care che condividono o comunque apprezzano quello che facciamo altrimenti siamo, non di rado, soli.
Ognuno di noi poi porta con sé un carico di responsabilità enorme: fra i finalisti ci siamo tutti ritrovati con storie particolari di piccola imprenditoria, chi con attività di famiglia da generazioni e quindi con l’ansia di non poter sbagliare e le aspettative sempre alte di chi li ha preceduti; chi con nuove aperture giovani e fresche che devono confrontarsi con la diffidenza, spesso, di chi nel nostro Paese è ancorato a vecchi stereotipi. Anche questo è il nostro mestiere, perciò a una grande passione è richiesto di abbinare anche una grande forza di volontà e di carattere.
Ecco, questo viaggio in Champagne ci ha dato la possibilità di allentare un po’ le tensioni, di riappropriarci di un nostro spazio vitale e di poter condividere con altre persone che possono comprenderci, perché vivono la nostra stessa vita, un momento di serenità.
Insomma, tutti noi facciamo decine di visite in territori vinicoli ogni anno da anni, ma questo viaggio in questo momento con queste persone e per questi motivi è stato davvero unico nel suo genere.

Loredana Santagati, Mistercoffee, Misterbianco CT

L’esperienza dello stage in Champagne con i finalisti del concorso Miglior Enotecario d’Italia è stata un momento di crescita culturale e professionale molto importante.
Il Comité Champagne ha organizzato le giornate in maniera impeccabile e il nostro accompagnatore Domenico Avolio è stato attento, professionale e disponibile.
Siamo riusciti nonostante fossimo in competizione ad instaurare un rapporto di complicità tra di noi concorrenti e abbiamo vissuto dei bei momenti di socialità e confronto provenendo tutti da realtà diverse da tutte le parti d’Italia.
Sono state delle giornate di studio e di formazione fitte d’impegni che ho accolto con entusiasmo e mi hanno dato tantissimo a livello professionale e umano.
Una delle esperienze più belle che abbia mai vissuto nel mondo del vino.
Adesso ci aspetta la finale… ma già personalmente il mio premio l’ho già ricevuto!!

Luca Civerchia, Rossointenso, Jesi AN

Quando si viaggia per vino è sempre un esperienza ma se la meta è la Champagne il piacere si amplifica.

Guidato da Domenico del Comité e con i colleghi enotecari del Concorso anche questa seconda occasione ha il sapore della prima. Il gruppo si è dimostrato affiatato fin da subito e la professionalità di Domenico ha reso tutto estremamente piacevole e didattico.

Chi ci ha accolto lo ha fatto con garbo e competenza trasmettendoci tutto il sapere e non risparmiandosi a nessuna domanda. Se nel viaggio dello scorso anno ho rafforzato le basi conoscitive, questa volta sono state le sfumature il bagaglio che riporto in enoteca con cui arricchirò i racconti sullo Champagne.

Andrea Lauducci, Botrytis Enoteca, Ferrara

Anche quest’anno è stata un’esperienza memorabile. Non avevo dubbi sull’organizzazione perfetta da parte del Comité e così è stato. La scelta delle cantine da visitare è stata incredibile, ci hanno fatto capire perfettamente la differenza tra la grande maison, la cooperativa e il vigneron recoltant-manipulant. Differenza tra metodologie di lavoro, filosofie produttive, stili diversi a seconda delle zone di produzione e della visione del produttore.
Pranzi e cene sono stati magnifici soprattutto per approfondire ancor di più gli innumerevoli abbinamenti che si possono fare con lo Champagne.
La bellezza del viaggio è stata arricchita in maniera incredibile dal gruppo, sei enotecari che condividono una passione enorme, catapultati in una full immersion di Champagne…un’esplosione di vita e di emozioni!

Silvia Angelozzi, Enoteca Bellariva, Alba Adriatica TE

Organizzazione magistrale, attenzione e cura dei dettagli, sono gli aspetti che hanno caratterizzato questo viaggio: l’esperienza più bella della mia vita, il tutto arricchito da dei compagni di squadra semplicemente eccezionali!!

Tanta formazione e comunicazione, grazie alle Maison che ci hanno accolto e coccolato, non risparmiandosi e mettendo a disposizione la loro storia e il loro Tempo.
La possibilità di visitare realtà una completamente diversa dall’altra, ha dimostrato l’originalità di una terra come la Champagne.
Abbiamo degustato bollicine rare e nicchie di eccellenza indiscutibili, assaporato piatti scientemente preparati, pieni di succulenza e rispetto del territorio.
Domenico è stato un capogruppo insostituibile, Loredana, Andrea, Luca, Matteo e Daniele, i migliori compagni e partner di viaggio che potessi mai desiderare, persone generose, dinamiche e caparbie, professionisti del loro settore e sempre disponibili.
Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa magica esperienza, grazie per il lavoro svolto nel backstage e nella comunicazione, alla precisione e alla premura, e grazie a chiunque ha dedicato anche solo un secondo affinché un grandissimo sogno diventasse realtà!
comunicato stampa finalisti 2023

Roma, 23 maggio 2023 –  Ferrara, Catania, Ancona, Teramo, Roma e Pavia: arrivano da queste province i finalisti del concorso Miglior Enotecario d’Italia 2023, il primo contest nazionale dedicato all’eccellenza e alla professionalità dell’enotecario, ideato  e organizzato dall’Associazione Enotecari Professionisti Italiani (AEPI). 

Realizzato con la collaborazione di Vinarius Associazione Enoteche Italiane e con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Masaf) il concorso è giunto alla seconda edizione e ha per protagonisti enotecari operanti nelle  bottiglierie, dove viene proposta la vendita per asporto, ma anche professionisti che  lavorano all’interno di mescite (winebar) dove è previsto il servizio.  

Per ciascuna categoria è previsto un riconoscimento a cui si aggiunge il premio speciale  per l’under 30 e quello destinato al Miglior Enotecario d’Italia all’Estero.  

I sei finalisti di questa edizione, candidati a vincere il titolo 2023, sono:  

  • Andrea Lauducci di Ferrara (Botrytis Enoteca);
  • Loredana Santagati di Misterbianco (MisterCoffee);
  • Luca Civerchia di Jesi (Rosso Intenso enoteca Ristorante Degusteria);
  • Silvia Angelozzi di Alba Adriatica (Bellariva Enoteca Bistrot);
  • Daniele Liurni di Roma (Enoteca Krasì);
  • Matteo Bertelà di Vigevano (Metodo Froma Bottega).  

Grazie alla rinnovata partnership con il Comité Champagne ciascuno di loro ha inoltre  potuto svolgere uno stage formativo di tre giorni a Epernay (14/17 maggio 2023).  

L’esame finale con la proclamazione dei vincitori 2023 si terrà lunedì 29 maggio a Roma alla presenza delle autorità, degli sponsor e della stampa. 

 

Per approfondimenti: 

Ufficio Stampa Concorso Miglior Enotecario d’Italia

Elisabetta Prosdocimi 

press@elisabettaprosdocimi.it 338-3548515

intervista ai finalisti edizione 2023

Conosciamo meglio i Finalisti del Concorso Miglior Enotecario d’Italia in un’intervista

La sfida per i sei posti in finale del Concorso Miglior Enotecario d’Italia si è svolta lo scorso 28 marzo e la giuria, capitanata da Stefano Caffarri, ha scelto i migliori valutando le loro competenze teoriche e tecniche.

I finalisti si sfideranno per i due titoli in palio, uno per la categoria Enoteche con mescita e l’altro per le Bottiglierie per asporto, a fine maggio nella finale in presenza a Roma, ma stanno già facendo le valigie per l’imminente viaggio che li porterà ad un ambitissimo soggiorno ad Epernay, ospiti del Comitè Champagne (qui i commenti sullo stage in Champagne dell’anno scorso).

I 3 finalisti della categoria Bottiglierie Classiche

Andrea Lauducci finalista Miglior Enotecario d'Italia 2023

Andrea Lauducci

Età: 40 anni
Enoteca: Botrytis
Città: Ferrara

Perchè hai deciso di partecipare, o meglio -nel tuo caso- ripartecipare?

La partecipazione e soprattutto l’approdo alla finale del concorso per il secondo anno di fila, non è una cosa scontata. L’esperienza dell’anno scorso è stata incredibile e, sull’onda di quel magnifico entusiasmo e della voglia di mettersi ancora alla prova, mi sono iscritto di nuovo. Secondo me non bisogna pensare al fallimento, in questo caso non può esserci. Ci si mette in gioco, si fanno delle prove che diventano sempre più difficili e si vede dove si arriva. Si capisce così dove c’è da migliorare e quali sono le competenze da acquisire. In pratica, si vince sempre.

Cosa ti aspetti da questo Concorso?

Dal concorso di quest’anno mi aspetto di imparare ancora cose nuove, entrare nei dettagli che prima sembravano nascosti, approfondire quegli aspetti che un tempo erano difficili, ma che ora sono diventati alla portata. A livello personale è una grande esperienza sia di lavoro che di vita. Non vedo l’ora di conoscere gli altri finalisti di quest’anno!

Quale pensi sia la tua caratteristica personale migliore, da mettere in gioco in una competizione come questa?

Questa è una competizione che mette alla prova le capacità comunicative degli enotecari. Quindi spero di poter essere il più spontaneo possibile e affrontare la finale senza la classica pressione di queste sfide. La flessibilità e la capacità di adattamento sono le mie caratteristiche che possono aiutarmi di più.

Cosa stapperesti per festeggiare la vittoria, o per consolarti di non aver vinto?

Penso di essere in sintonia con molti dei finalisti se dico che vorrei stappare una bottiglia di Champagne per la vittoria! Una bottiglia rara, come un millesimato del 2002 oppure una di quelle che al momento apprezzo di più, come uno Champagne da metodo solera.

Se le bollicine fanno festa, gli orange wine sono una mia grande passione, quindi se non dovessi vincere mi piacerebbe consolarmi con una bottiglia di Zalema “Luz” di Garay, che ha il sole e il caldo dell’Andalusia infusi all’interno.

Loredana Santagati finalista Miglior Enotecario d'Italia 2023

Loredana Santagati

Età: 42 anni
Enoteca: Torrefazione Enoteca Mistercoffee
Città: Misterbianco CT

Perchè hai deciso di partecipare?

Per tante ragioni: innanzitutto per mettermi alla prova, testare i miei limiti e cercare di superarli. Vorrei dimostrare la mia professionalità, in primis a chi crede in me e poi, perchè no, anche a chi non ci crede.

Cosa ti aspetti da questo Concorso?

Formazione, socialità, confronto con colleghi da varie parti d’Italia. Indubbiamente sarà per tutti un momento di crescita molto, molto importante.

Quale pensi sia la tua caratteristica personale migliore, da mettere in gioco in una competizione come questa?

La tenacia, le competenze professionali acquisite finora e la mia ars oratoria.

Cosa stapperesti per festeggiare la vittoria, o per consolarti di non aver vinto?

Se vinco stapperò la La Grande Année di Bollinger nel millesimo 2014, l’anno di nascita di mio figlio che è il mio più grande sostenitore, insieme a mio marito.

E se perdo? La stessa bottiglia, mi dovrò consolare! Anche se considero l’essere in finale già una vittoria.

Danielie Liurno finalista Miglior Enotecario d'Italia 2023

Daniele Liurni

Età: 34 anni
Enoteca: Krasì Enoteca in Monteverde
Città: Roma

Perchè hai deciso di partecipare?

è strano, perché in generale non sono una persona competitiva che ama gareggiare o che sente il bisogno di dover dimostrare qualcosa, ma volevo mettere alla prova me stesso dopo tanti anni di sacrifici e di studio. Questa è la mia prima enoteca e siamo giovanissimi, abbiamo aperto lo scorso anno fra le incertezze del post-pandemia, qui tutto è autogestito da me in ogni aspetto, ci troviamo in una zona popolare, a tratti “difficile”, quindi ho voluto partecipare anche per i miei clienti e per questo quartiere che meriterebbe di sentirsi un po’ speciale con quella che spero diventi la miglior enoteca d’Italia!

Cosa ti aspetti da questo Concorso?

Di confrontarmi con i colleghi non per competizione, appunto, ma con lo spirito di migliorare insieme, di fare rete, di essere squadra. Oggi la competizione non è più nel basso, fra di noi, ma verso l’alto con i giganti spersonalizzati degli e-commerce e delle catene GDO. Mi aspetto che questo Concorso ci renda innanzitutto orgogliosi di essere piccoli e sinceri enotecari, appassionati di vino prima ancora che commercianti di vino.

Quale pensi sia la tua caratteristica personale migliore, da mettere in gioco in una competizione come questa?

La simpatia, la semplicità e la leggerezza che possono essere sintetizzate nella gioia di condividere una passione, è la completezza che ritengo di avere perché unisco una (credo) valida competenza alla capacità di non prendermi mai troppo sul serio e quindi di mettere a proprio agio le persone che, non di rado, hanno un po’ di timore ad avvicinarsi al vino.

Cosa stapperesti per festeggiare la vittoria, o per consolarti di non aver vinto?

Se vinco: un Bas Armagnac del 1989, la mia annata, che ho comprato all’apertura dell’enoteca e che tengo a scaffale in vendita (pur sperando di non doverla vendere mai) come un portafortuna e che mi sono ripromesso di bere al raggiungimento di un traguardo che mi renda orgoglioso. Potrebbe essere questa l’occasione giusta!

Se dovessi perdere scroccherei un calice dal vincitore, tanto presumo abbia ottimi gusti!

I 3 finalisti della categoria Enoteche con mescita

Luca Civerchia finalista Miglior Enotecario d'Italia 2023

Luca Civerchia

Età: 43 anni
Enoteca: Rossointenso wine e food revolution
Città: Jesi AN

Perchè hai deciso di partecipare, o meglio -anche nel tuo caso- ripartecipare?

Per la passione, la voglia di mettermi in gioco e perchè è una buona scusa per mettersi sopra i libri… ovviamente anche per tornare in Champagne con Domenico ed i colleghi enotecari.

Cosa ti aspetti da questo Concorso?

Crescita professionale e culturale e personale

Quale pensi sia la tua caratteristica personale migliore, da mettere in gioco in una competizione come questa?

La caparbietà e l’avere una preparazione trasversale

Cosa stapperesti per festeggiare la vittoria, o per consolarti di non aver vinto?

Se vinco: Villa bucci 2016, castelli di Jesi verdicchio riserva che per me è da sempre legato ai momenti felici.

Se perdo: uno Champagne! Perchè la bollicina francese porta il sorriso in ogni situazione.

Silvia Angelozzi finalista Miglior Enotecario d'Italia 2023

Silvia Angelozzi

Età: 33 anni
Enoteca: Enoteca Bellariva
Città: Alba Adriatica TE

Perchè hai deciso di partecipare?

La passione per il mio lavoro e la crescita dell’ attività di famiglia, mi hanno stimolata e convinta a partecipare al Concorso Miglior Enotecario d’Italia. Siamo a disposizione dei nostri ospiti affinché possano scoprire al Bellariva il posto giusto per i loro momenti migliori. Puntiamo tutto sull’accoglienza e sulla qualità della materia prima, non lasciando nulla al caso.

Cosa ti aspetti da questo Concorso?

Mi aspetto di condividere esperienze uniche e conoscere persone nuove, legati dagli stessi interessi e dalla voglia di continuare scoprire il nostro mondo, sempre in evoluzione. Sicuramente un’esperienza di grandissima crescita. Il vino unisce luoghi, emozioni, sacrifici e persone.

Quale pensi sia la tua caratteristica personale migliore, da mettere in gioco in una competizione come questa?

Sono una persona dinamica e alla costante ricerca di stimoli. Credo che la mia caratteristica migliore sia l’ascolto: mi piace recepire e tradurre le esigenze del cliente, scoprire il loro gusto, soddisfarli, il tutto condito da una generosa dose di dolcezza.

Cosa stapperesti per festeggiare la vittoria, o per consolarti di non aver vinto?

Per festeggiare la vittoria del primo posto stapperei una bottiglia di Krug Grand Cuvèe 168esima edizione, elegante e rappresentativo delle grandi notizie. La bottiglia che ha accompagnato tutti i traguardi raggiunti e soprattuto la prima Maison che ho avuto l’onore di conoscere e assaggiare nei primi anni di avvicinamento al mondo vino, nonchè la preferita di mio papà.

Se non dovessi essere al primo posto stapperei la stessa bottiglia scelta per la vittoria, perchè comunque vada, sarà un successo..

Matteo Bertelà finalista Miglior Enotecario d'Italia 2023

Matteo Bertelà

Età: 28 anni
Enoteca: METODO FROMA – La Bottega Con Mescita EnoBottega in cui ricerco, seleziono e tratto Vini, prodotti lattiero caseari artigianali di piccoli produttori e piccole aziende agricole, salumi e prodotti agroalimentari del territorio italiano, ovviamente sempre con lo sguardo rivolto al piccolo produttore, coloro che ogni giorno dedicano anima e cuore alla produzione e alla terra.

Città: Vigevano PV

Perchè hai deciso di partecipare?

Ho deciso di partecipare a questo concorso per mettere alla prova in primis me stesso in qualità di “professionista” e successivamente, di conseguenza le mie conoscenze ed esperienze, cosi da avere chiaro, quanto di livello e di insegnamento sia stato il mio percorso fino ad oggi. Praticamente una sfida nella sfida.

Cosa ti aspetti da questo Concorso?

Mi aspetto di imparare tantissime cose, assimilare nozioni ed informazioni nuove e diverse, avendo la possibilità di continui confronti con tutti i colleghi finalisti ed i professionisti che incontreremo, lo scambio di opinioni e condividere le proprie esperienze con gli altri crea un ulteriore bagaglio per tutti da portare con sé, essendo che, in questo mondo, c’è sempre qualcosa di meraviglioso da imparare ogni giorno, ad ogni ora!

Quale pensi sia la tua caratteristica personale migliore, da mettere in gioco in una competizione come questa?

Sicuramente la mia grande passione ed il mio grande amore per la ricerca, che mi porta quotidianamente a contatto con produttori e vignaioli di diverse zone, diversi pensieri e interpretazioni del vino, da cui cerco sempre di assimilare e imparare qualcosa, da un loro racconto, da una loro esperienza o semplicemente da un loro gesto, e successivamente portarlo all’interno del mio locale, facendo a mia volta immergere il cliente fino al cuore del prodotto, offrendo la possibilità di degustarlo in modo totalmente diverso dal “normale”.

Cosa stapperesti per festeggiare la vittoria, o per consolarti di non aver vinto?

Per festeggiare la mia vittoria stapperei il mio vino del cuore “GHIRO D’INVERNO”, Croatina dell’oltrepò pavese in purezza, (Az.Agr. Martilde, Rovescala (PV)), annata 2010, un vino da meditazione, alla cieca potrebbe tranquillamente essere scambiato per un amarone di livello, che possa in qualche modo farmi rivivere il mio percorso fino alla fatidica vittoria!

Per consolarmi stapperei lo stesso identico vino, “GHIRO D’INVERNO”, mi aiuterebbe, anche in questo caso a rivivere il mio percorso, analizzando gli ipotetici motivi per il quale non sono riuscito a vincere.

 

In bocca al lupo a tutti i finalisti e, soprattutto, buon viaggio studio in Champagne!

premio miglior enotecario under 30 enoteca pinchiorri

Esperienza tristellata da Enoteca Pinchiorri per Filippo Carraretto, Miglior Enotecario UNDER 30 e Miglior Enotecario d’Italia 2022, grazie al Consorzio Chianti Classico

 

Filippo Carraretto, al termine della prima edizione del Concorso Miglior Enotecario d’Italia, si era aggiudicato non solo il titolo di Miglior Enotecario d’Italia per la categoria bottiglierie, ma anche quello di Miglior Enotecario Under 30.

Quest’ultimo trofeo, dedicato alle giovani promesse del settore, era promosso dal Consorzio Chianti Classico, che ha scelto di premiare Carraretto con un’esperienza unica: una cena all’Enoteca Pinchiorri di Firenze, per provare l’esperienza tre Stelle Michelin proposta da Annie Féolde.

Carraretto ha riscattato il suo meritato premio nella primavera di quest’anno, e gli abbiamo fatto qualche domanda sulla sua esperienza.

Intervista a Filippo Carraretto sulla sua esperienza all’Enoteca Pinchiorri

Filippo, è stata la tua prima esperienza in un tre Stelle Michelin: innanzitutto dicci come è andata!
FC: Come hai ben specificato, è stata la prima volta per me in un tristellato. Non appena Gerardo Giorgi (del Consorzio Chianti Classico, ndr) mi ha comunicato che avrei preso parte ad un’esperienza in un ristorante tristellato ero già emozionato. Nonostante la “tenera età”, sono riuscito a fare quale esperienza in ristoranti di alto livello, ma mai così in alto. Ovviamente le aspettative erano alte e sono state ampiamente rispettate.
La cucina di Pinchiorri è stata descritta come “a servizio del vino”: hai avuto anche tu questa impressione?
FC: Assolutamente si. La cucina è assolutamente di altissimo livello con delle preparazioni che lasciano sicuramente senza parole, ma credo sia il vino a farla da padrone.
Sono sicuramente due elementi cardine dell’Enoteca Pinchiorri, ma direi che il vino ha un ruolo di assoluto protagonista.
Cosa ti porti a casa da questa cena come giovane enotecario, e come “Filippo”?
FC: Come giovane Enotecario porto a casa sicuramente un’esperienza che dal punto di vista professionale mi ha arricchito. Non capita tutti i giorni essere serviti da un personale così attento ad ogni minimo dettaglio ma soprattutto preparato.
Il sommelier presente nella nostra sala, oltre ad un livello di conoscenza del mondo enologico davvero profondo, era in grado di spiegare con parole semplici ma efficaci anche i concetti più importanti e difficili per una persona non del settore. A mio avviso, è il metodo di comunicazione più efficace.
Come Filippo invece, ossia per quanto riguarda la mia sfera privata ed emozionale, porto a casa un’esperienza condivisa con una persona a me davvero speciale. Fin dal primo momento in cui ho saputo che saremo stati in due a condividere questa esperienza, ho deciso che l’avrei condivisa con una persona a me importante. Torno a casa, quindi, carico di ricordi ed emozioni che resteranno per sempre nel mio cuore.
Posti come questi, pensati e destinati per loro natura a un pubblico piuttosto limitato, hanno qualcosa da insegnare all’enotecario che invece si rivolge a un pubblico ben più ampio?
FC: Sicuramente queste eccellenze hanno svariate cose da trasmettere ed insegnare a noi Enotecari, soprattutto che la professionalità e la ricerca accurata sono degli investimenti che, anche se a lungo termine, sicuramente ripagano e hanno un ritorno.
Tuttavia, devo ammettere che provo un pò di invidia perché credo che nell’Enoteca in cui lavoro molto difficilmente potrò vedere neanche l’1% delle fantastiche etichette che ho visto all’interno della leggendaria cantina dell’Enoteca Pinchiorri. Ma, ahimè.. lasciamo ai top player il ruolo da top player!
Miglior Enotecario UNDER 30 all'Enoteca Pinchiorri

Alcune delle foto scattate da Filippo Carraretto durante la cena

In attesa del Miglior Enotecario UNDER 30 del 2023

Ringraziamo Filippo Carraretto per la condivisione della sua esperienza all’Enoteca Pinchiorri da Miglior Enotecario UNDER 30 e delle sue foto.
Tra poco più di un mese scopriremo chi sarà il nuovo vincitore di questo premio, durante la finale dell’edizione 2023 del Concorso che si svolgerà a Roma il prossimo 29 Maggio.
Finalisti Miglior Enotecario d'Italia 2023

In seguito alla semifinale, svoltasi online lo scorso 28 Marzo, la Giuria presieduta da Stefano Caffarri ha valutato attentamente le prove ricevute, e finalmente possiamo svelare i 6 finalisti del Concorso Miglior Enotecario d’Italia 2023!

Ecco la lista dei finalisti in ordine alfabetico, tre per la categoria bottiglierie classiche e tre per la categoria dei pubblici esercizi specializzati nella mescita di vino e distillati:

FINALISTI 2023

Bottiglierie classiche

  • Andrea Lauducci, Ferrara
  • Daniele Liurni, Roma
  • Loredana Santagati, Misterbianco CT

Enoteche con mescita

  • Silvia Angelozzi, Alba Adriatica TE
  • Matteo Bertelà, Vigevano PV
  • Luca Civerchia, Jesi AN

La finale si svolgerà a Roma, in presenza, il 29 Maggio, decretando il Miglior Enotecario d’Italia 2023 per ognuna delle due categorie, il Miglior Enotecario d’Italia UNDER 30 e il Miglior Enotecario d’Italia all’estero.

Il Consorzio vini Cirò sostiene il Concorso Miglior Enotecario d'Italia

Il Consorzio di tutela vini DOC Cirò e Melissa è uno dei prestigiosi sponsor che sostengono il Concorso Miglior Enotecario d’Italia 2023, che ringraziamo per il rinnovato supporto!

Consorzio vini Cirò e Melissa

Il comprensorio del Cirò, a nord della Provincia di Crotone, si estende lungo la fascia litorale ionica e sulle colline dell’entroterra, sino alle prime pendici della Sila. Dal paesaggio morbido e ondulato delle colline si passa alle pendenze più aspre delle aree interne.

Il Consorzio vini Cirò nasce per la prima volta nel 1965. Poi, nel 1967, anche grazie alla spinta di Veronelli, viene richiesto il riconoscimento della Denominazione d’Origine Controllata.

Nel 1969 nasce la DOC Cirò, e il vino che prima veniva prevalentemente venduto sfuso inizia a essere commercializzato e valorizzato.

Gli anni 2000 vedono un importante cambio generazionale: tanti giovani intraprendono studi in agraria, portando competenze e know how alle aziende di famiglia, che per tradizione producevano tutte il proprio vino. La denominazione cresce, così come la produzione. Si passa così da 3 a 4 milioni di bottiglie nel mercato.

La svolta commerciale e strategica arriva nel 2003, anno in cui è stato fondato il Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò. Nel 2007, vi ingloba nel 2007 il Consorzio Dei Vini DOC Melissa, territorio contiguo alla DOC Cirò, cercando di unificare l’estrema frammentazione dei terreni, delle proprietà, e mettendo a disposizione la flessibilità e l’innovatività dei piccoli produttori e la forza economica e la stabilità dei grandi.

I numeri del Cirò

  • Attualmente il Consorzio raggruppa 300 soci.
  • Le Cantine presenti sono 60, oltre il 90% di quelle del territorio.
  • La produzione è di oltre 4 milioni di bottiglie prodotte.
  • Il Cirò è presente in diversi mercati internazionali, di cui i più importanti sono Nord Europa e Stati Uniti
  • Il 70% dei vini Cirò DOC resta in Italia.

Una storia millenaria

Enotria “terra del vino”: è così che i Greci conoscevano la Calabria, terra in cui la viticoltura da millenni è radicata nella sua stessa storia, grazie alla particolare fertilità dei suoi terreni, così adatti al vitigno Gaglioppo.

Il Cirò veniva offerto ai vincitori delle olimpiadi come nettare degli Dei: si pensava infatti avesse doti curative e anti invecchiamento.

Il 2023 del Consorzio vini Cirò e Melissa

Quest’anno ci saranno diverse attività promozionali ad iniziare da due masterclass con la FIS a Rome e l’AIS a Milano, un evento fuori salone durante il Vinitaly e la presentazione di uno studio di mercato nel mese di giugno.

 

Siamo orgogliosi di avere il Consorzio di tutela vini DOC Cirò e Melissa tra i sostenitori del concorso Miglior Enotecario d’Italia.

Il Consorzio delle Venezie sostiene il Concorso Miglior Enotecario d'Italia

Il Consorzio Tutela Vini DOC Delle Venezie è uno dei prestigiosi sponsor che sostengono il Concorso Miglior Enotecario d’Italia 2023, che ringraziamo per il rinnovato supporto!

Consorzio delle Venezie DOC

Il Consorzio delle Venezie DOC nasce nel 2017 dalla comune volontà dell’intera filiera produttiva di Pinot grigio del Nordest d’Italia di creare il più grande modello di interazione sovraregionale, includendo in una unica Denominazione la Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, la Provincia Autonoma di Trento ed il Veneto.

La DOC delle Venezie ha l’obiettivo di assicurare la tutela e la valorizzazione della Denominazione di Origine del Pinot grigio, varietà che nel Triveneto ha trovato il suo territorio d’elezione: qui viene infatti prodotto in percentuale l’85% del Pinot grigio italiano ed il 43% di quello mondiale, con un unico areale che va dalle Dolomiti al Carso, dal Lago di Garda fino alla Laguna di Venezia e all’Adriatico.

Il Pinot grigio è oggi vino-vitigno che ha saputo più di tutti conquistare il consumatore globale: la quasi totalità del Pinot grigio prodotto nel Nordest viene infatti venduta oltreconfine.

I numeri del Pinot Grigio delle Venezie

  • Produttori che utilizzano la Denominazione
    • Viticoltori: 6.141
    • Vinificatori: 575
    • Imbottigliatori: 371
  • Ettari vitati totali 27.140 ha
  • Percentuale export 95%
  • Principali 3 mercati di sbocco
    • Nord America 44%
    • Regno Unito 27%
    • Germania 10%

Il Pinot Grigio

Il Pinot grigio vanta una storia lunga e dai tratti leggendari, che risale al 1500. Si dice che le prime barbatelle arrivarono in Alsazia dall’Ungheria, portate per errore da Lazarus von Schwendi, barone al servizio di Carlo V, che tornava vittorioso in patria da una battaglia contro i turchi, convinto di avere con sé viti di Furmint. Venne chiamato “gris” perché il colore dell’uva è davvero grigio e il risultato della vinificazione “tradizionale” era infatti un colore ramato.

In Italia si hanno le prime tracce del vitigno intorno alla fine dell’800. La storia del Pinot grigio vinificato in bianco, così come è maggiormente diffuso oggi, ha inizio nel Veneto Orientale verso la metà del XX secolo. I viticoltori di quest’area decisero infatti di produrre un nuovo “stile”, derivante dalla vinificazione in bianco, creando quindi un nuovo trend che è oggi il più amato negli USA.

Le qualità e le peculiarità del vitigno sono ancora oggi estranee a molti consumatori anche abituali di Pinot grigio, come appunto il colore grigio tipico della bacca o il processo tecnologico della macerazione che caratterizza la tipica sfumatura ramata dei vini, in uno Stile che lo contraddistingue da tutti gli altri rosati.

Il nuovo direttore del Consorzio delle Venezie DOC

A Febbraio 2023 il Consorzio Tutela Vini DOC Delle Venezie ha dato il benvenuto al nuovo direttore Flavio Innocenzi. Si tratta di una figura dirigenziale di alto profilo, scelta all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Albino Armani,
riconfermato nel 2022 alla guida del Consorzio di Tutela. Innocenzi assumerà la responsabilità degli aspetti gestionali e organizzativi del Consorzio, della cura dei rapporti con gli associati e con gli enti esterni, nonché delle attività di promozione e sviluppo.

Classe 1970, laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche, MBA, poliglotta specializzato in marketing strategico presso l’IMD di Losanna ed in proprietà intellettuale presso l’OMPI di Ginevra, Flavio Innocenzi approda al Consorzio Delle Venezie forte di una lunga esperienza manageriale presso primarie industrie alimentari, nel settore fieristico e in una prestigiosa realtà consortile per la tutela di prodotti DOP.

 

Siamo orgogliosi di avere il Consorzio delle Venezie tra i sostenitori del concorso Miglior Enotecario d’Italia. Invitiamo tutti gli enotecari di questa grande Denominazione a iscriversi  al Concorso, tramite il modulo in homepage.

 

Il Consorzio Vino Chianti Classico sostiene il Concorso Miglior Enotecario d'Italia

Il Consorzio Vino Chianti Classico è uno dei prestigiosi sponsor che sostengono il Concorso Miglior Enotecario d’Italia 2023, che ringraziamo per il rinnovato supporto!

Il Consorzio Vino Chianti Classico

È la prima associazione di produttori nata in Italia.  Dalla sua fondazione, nel lontano 1924, si occupa della tutela, della vigilanza e della valorizzazione della denominazione Chianti Classico. Oggi il Consorzio rappresenta circa il 96% dei produttori della DOCG e si conferma uno dei principali referenti delle istituzioni nazionali e comunitarie per il settore vitivinicolo.

Il territorio del Chianti Classico ha come capitali le città di Firenze e Siena e le sue terre si estendono proprio a cavallo tra le due province, su circa 70.000 ettari. In un territorio perlopiù coperto da boschi, che rappresentano circa il 65% della superficie totale, oggi ben il 52,5% della superficie vitata è certificata bio!

I numeri del Chianti Classico

  • Oggi il Consorzio ha 482 soci, di cui 345 imbottigliatori.
  • La superficie vitata della Denominazione è di circa 10.000 ettari, di cui 7.000 iscritti all’albo del Chianti Classico.
  • La produzione media annua di bottiglie negli ultimi 10 anni è stata tra i 35 e i 38 milioni

Le Unità Geografiche Aggiuntive

Il Consorzio sta lavorando per l’introduzione in etichetta delle Unità Geografiche Aggiuntive (UGA) in etichetta, sulla tipologia Chianti Classico Gran Selezione. La menzione UGA è l’indicazione in etichetta del luogo specifico dei vigneti da cui viene prodotto il vino. Si tratta di un progetto destinato ad ampliarsi negli anni a venire, pensato come un’eredità per le generazioni future, con l’obiettivo principale di valorizzare sempre di più la relazione vino-uomo-territorio.

Siamo orgogliosi di avere il Consorzio Vino Chianti Classico tra i sostenitori del concorso Miglior Enotecario d’Italia. Invitiamo tutti gli enotecari di questa storica Denominazione a iscriversi  al Concorso, tramite il modulo in homepage.

 

Consorzio di tutela vini Friuli Colli Orientali sostiene il Concorso Miglior Enotecario d'Italia

Il Consorzio Tutela vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo è uno dei prestigiosi sponsor che sostengono il Concorso Miglior Enotecario d’Italia 2023, che ringraziamo per il rinnovato supporto!

Consorzio Tutela vini Friuli Colli Orientali

Il Consorzio Friuli Colli Orientali e Ramandolo nasce nel 1970 e rappresenta una superficie vitata di 1956 ettari per quasi 8 milioni di bottiglie prodotte. Il territorio si adagia nella parte orientale del Friuli nell’ex provincia di Udine in 15 comuni tra Tarcento e Corno di Rosazzo, con 5 sottozone (Refosco di Faedis, Cialla, Schioppettino di Prepotto, Ribolla Gialla e Pignolo di Rosazzo) e 3 DOCG (Colli Orientali del Friuli Picolit, Rosazzo e Ramandolo).

La Tasting Academy

Da ormai 15 anni il Consorzio si occupa della pubblicazione della Relazione Tecnica “Le Stagioni e le Uve” (scaricabili in PDF seguendo il link), un compendio unico della produzione dei Colli Orientali che contiene uno studio approfondito di tutto ciò che accade in vigneto stagione per stagione.

Il lavoro di mappatura delle vigne trova il suo compimento nella Tasting Academy del Consorzio, struttura unica in Italia che permette la degustazione abbinata alle informazioni dettagliate di migliaia di vigneti. La Tasting Academy è un luogo pensato per la formazione e per l’approfondimento oggettivo di ogni aspetto dei vini e delle caratteristiche del territorio.

Le sottozone

I Colli Orientali sono l’unica DOC della Regione che al suo interno annovera le sottozone:

  • Refosco di Faedis
  • Ribolla Gialla di Rosazzo
  • Pignolo di Rosazzo
  • Cialla
  • Schioppettino di Prepotto)

e le DOCG

  • Ramandolo
  • Rosazzo
  • Colli orientali del Friuli Picolit

Inoltre, dalla vendemmia 2023 verrà presentata una nuova sottozona: Savorgnano, che proporrà il Savorgnano bianco (80\90% Friulano, 10\20% Picolit secco).

Il 50^ anniversario del Consorzio Friuli Colli Orientali

Nel 2023 il Consorzio recupererà i festeggiamenti del 50° anniversario con una serie di eventi sul territorio e in Italia che culmineranno a luglio… seguiteli per avere tutte le informazioni!

 

Siamo orgogliosi di avere il Consorzio Tutela vini Friuli Colli Orientali tra i sostenitori del concorso Miglior Enotecario d’Italia. Invitiamo tutti gli enotecari di questa provincia a iscriversi  al Concorso, tramite il modulo in homepage.