Stage in Champagne: i commenti dei finalisti sul viaggio studio 2023

I commenti dei finalisti sul viaggio studio in Champagne

I commenti dei sei finalisti del Concorso Miglior Enotecario d’Italia, dopo i tre giorni di formazione ad Epernay ospiti del Comité Champagne

 

finalisti alla sede del Comité Champagne

Dal 14 al 17 Maggio, i sei finalisti del Concorso sono stati ospiti del Comité Champagne per quattro giorni tutti dedicati all’approfondimento e alla formazione sullo Champagne, con l’obiettivo di prepararli al meglio alla finale del 29 Maggio a Roma.

Il Comitè ha selezionato per i sei enotecari una serie di esperienze che hanno spaziato dalle grandi maison ai piccoli vigneron, creando un programma didattico di altissimo livello, a cui non sono mancati momenti di convivialità e confronto. 

I finalisti, accompagnati da Domenico Avolio, direttore Bureau Italia del Comité, hanno vissuto giorni intensi, creando ricordi indelebili.

Per raccontare al meglio questa meravigliosa esperienza di formazione e condivisione, vi lasciamo alle loro parole.

Matteo Bertelà, Metodo Froma, Vigevano PV

Un’idea di ospitalità e convivialità differenti dal normale.
Filosofie di produzione e vinificazione diverse da vignaiolo a vignaiolo, grande, piccolo o microscopico che sia, ma con il cuore e l’anima che guardano alla più alta qualità ed eleganza possibili.
Ha impressionato la loro pazienza, l’aspettare il punto di maturazione e prontezza del loro “bambino”. E nel caso non fosse ancora pronto, avendo bisogno di un’altra finestra di tempo, non esiste SE e non esiste MA, resta lì, a riposare e crescere.
In cuor nostro lo sappiamo, il vino è vivo, e in base alla sua vendemmia, alla sua composizione e al suo essere va atteso, aspettato, compreso, rispettato e capito, come una bella donna.
Ha impressionato come tutti i produttori parlassero, raccontassero e condividessero, con quel modo intenso, innamorato e pieno di gioia, questo prodotto, come se lo Champagne fosse il primo figlio di ogni produttore.
Inutile raccontare gli assaggi, i pranzi, le pietanze e gli abbinamenti, perché quelli bisogna provarli, bisogna viverli, ancor meglio se insieme a persone come Lori, Andre, Luca, Dani, Silvia e Domenico.
I momenti vanno vissuti e ne vanno prodotti ricordi, bellissimi ed emozionanti. Siamo atterrati a Parigi da perfetti sconosciuti, da semplici colleghi che gareggiano in concorso, e torniamo nelle nostre rispettive case da fratelli, di vita e di vite, portando con noi gioia, risate, e ricordi che rimarranno eterni.
Un’esperienza unica, che ha portato 6 persone normali, con un’interesse in comune ad ampliare la loro mente ed il loro bagaglio culturale, unendoli in un legame di solida amicizia e rispetto, perché alla fine si sa: il vino unisce e lega le persone. Felice e orgoglioso di aver vissuto tutto questo.

Daniele Liurni, Enoteca Krasì, Roma

Avendo già visitato altre volte la Champagne ero consapevole di quanto questa regione sia un incredibile patchwork di vigne e cantine, con decine e decine di stili diversi, ma il programma proposto dal Comité Champagne è stato straordinariamente illuminante.
La progressione delle visite per come è stata pensata infatti ha potuto evidenziare le principali differenze fra Maison e Vigneron, fra le tre aree principali della regione, fra i tre vitigni principali, fra stile “ossidativo” e “riduttivo”, fra chi fa malolattica e chi non la fa, fra chi usa le barrique e chi solo l’acciaio e così via. Tutte queste differenze che spesso generano confusione nel consumatore finale e che non sono facili da spiegare a chi non è addentrato, si sono rivelate chiarissime di visita in visita, di assaggio in assaggio, proprio grazie all’organizzazione del Comité che ha saputo creare una progressione didattica in cui ciascuna visita si è rivelata propedeutica alla successiva. Devo dire che questo aspetto tecnico per me è stato motivo di grande soddisfazione, dato che sono piuttosto analitico nelle mie valutazioni faccio molto caso a questi dettagli e ho potuto apprezzare ancor di più l’assoluto valore dell’opportunità che ci è stata concessa in quanto finalisti.
Venendo al viaggio in sé non posso che sottolineare lo spessore umano dei miei colleghi con cui si è da subito creato un legame di complicità e immediata simpatia. Penso che ognuno di noi abbia trovato una parte di sé negli altri, abbiamo tutti capito che ciò che ci ha mosso in questo concorso è la passione per il vino e quindi abbiamo preso questo viaggio non solo come un’occasione formativa, di sviluppo di competenze e per fare rete, ma anche come un semplice viaggio di piacere, una vacanza all’insegna di quello che per noi è prima di tutto un divertimento. Questo per me si è rivelato fondamentale perché è il mio modo di vivere il vino nel quotidiano e sono felice di aver avuto accanto a me dei compagni d’avventura che vivono con il mio stesso spirito.
Per tutti noi tuttavia è inutile negare che questo lavoro costituisce anche un sacrificio personale non indifferente, perché richiede molte ore di lavoro e perché la partecipazione ai numerosi eventi e fiere di settore si trasforma spesso negli unici momenti in cui si “stacca” dal quotidiano delle nostre botteghe, pur trattandosi sempre di lavoro. Il concetto di ferie e vacanze per noi ha significati molto diversi da quelli comuni perché alla fine tutto ruota intorno al vino, alla gastronomia e dobbiamo avere la fortuna di avere accanto a noi persone care che condividono o comunque apprezzano quello che facciamo altrimenti siamo, non di rado, soli.
Ognuno di noi poi porta con sé un carico di responsabilità enorme: fra i finalisti ci siamo tutti ritrovati con storie particolari di piccola imprenditoria, chi con attività di famiglia da generazioni e quindi con l’ansia di non poter sbagliare e le aspettative sempre alte di chi li ha preceduti; chi con nuove aperture giovani e fresche che devono confrontarsi con la diffidenza, spesso, di chi nel nostro Paese è ancorato a vecchi stereotipi. Anche questo è il nostro mestiere, perciò a una grande passione è richiesto di abbinare anche una grande forza di volontà e di carattere.
Ecco, questo viaggio in Champagne ci ha dato la possibilità di allentare un po’ le tensioni, di riappropriarci di un nostro spazio vitale e di poter condividere con altre persone che possono comprenderci, perché vivono la nostra stessa vita, un momento di serenità.
Insomma, tutti noi facciamo decine di visite in territori vinicoli ogni anno da anni, ma questo viaggio in questo momento con queste persone e per questi motivi è stato davvero unico nel suo genere.

Loredana Santagati, Mistercoffee, Misterbianco CT

L’esperienza dello stage in Champagne con i finalisti del concorso Miglior Enotecario d’Italia è stata un momento di crescita culturale e professionale molto importante.
Il Comité Champagne ha organizzato le giornate in maniera impeccabile e il nostro accompagnatore Domenico Avolio è stato attento, professionale e disponibile.
Siamo riusciti nonostante fossimo in competizione ad instaurare un rapporto di complicità tra di noi concorrenti e abbiamo vissuto dei bei momenti di socialità e confronto provenendo tutti da realtà diverse da tutte le parti d’Italia.
Sono state delle giornate di studio e di formazione fitte d’impegni che ho accolto con entusiasmo e mi hanno dato tantissimo a livello professionale e umano.
Una delle esperienze più belle che abbia mai vissuto nel mondo del vino.
Adesso ci aspetta la finale… ma già personalmente il mio premio l’ho già ricevuto!!

Luca Civerchia, Rossointenso, Jesi AN

Quando si viaggia per vino è sempre un esperienza ma se la meta è la Champagne il piacere si amplifica.

Guidato da Domenico del Comité e con i colleghi enotecari del Concorso anche questa seconda occasione ha il sapore della prima. Il gruppo si è dimostrato affiatato fin da subito e la professionalità di Domenico ha reso tutto estremamente piacevole e didattico.

Chi ci ha accolto lo ha fatto con garbo e competenza trasmettendoci tutto il sapere e non risparmiandosi a nessuna domanda. Se nel viaggio dello scorso anno ho rafforzato le basi conoscitive, questa volta sono state le sfumature il bagaglio che riporto in enoteca con cui arricchirò i racconti sullo Champagne.

Andrea Lauducci, Botrytis Enoteca, Ferrara

Anche quest’anno è stata un’esperienza memorabile. Non avevo dubbi sull’organizzazione perfetta da parte del Comité e così è stato. La scelta delle cantine da visitare è stata incredibile, ci hanno fatto capire perfettamente la differenza tra la grande maison, la cooperativa e il vigneron recoltant-manipulant. Differenza tra metodologie di lavoro, filosofie produttive, stili diversi a seconda delle zone di produzione e della visione del produttore.
Pranzi e cene sono stati magnifici soprattutto per approfondire ancor di più gli innumerevoli abbinamenti che si possono fare con lo Champagne.
La bellezza del viaggio è stata arricchita in maniera incredibile dal gruppo, sei enotecari che condividono una passione enorme, catapultati in una full immersion di Champagne…un’esplosione di vita e di emozioni!

Silvia Angelozzi, Enoteca Bellariva, Alba Adriatica TE

Organizzazione magistrale, attenzione e cura dei dettagli, sono gli aspetti che hanno caratterizzato questo viaggio: l’esperienza più bella della mia vita, il tutto arricchito da dei compagni di squadra semplicemente eccezionali!!

Tanta formazione e comunicazione, grazie alle Maison che ci hanno accolto e coccolato, non risparmiandosi e mettendo a disposizione la loro storia e il loro Tempo.
La possibilità di visitare realtà una completamente diversa dall’altra, ha dimostrato l’originalità di una terra come la Champagne.
Abbiamo degustato bollicine rare e nicchie di eccellenza indiscutibili, assaporato piatti scientemente preparati, pieni di succulenza e rispetto del territorio.
Domenico è stato un capogruppo insostituibile, Loredana, Andrea, Luca, Matteo e Daniele, i migliori compagni e partner di viaggio che potessi mai desiderare, persone generose, dinamiche e caparbie, professionisti del loro settore e sempre disponibili.
Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa magica esperienza, grazie per il lavoro svolto nel backstage e nella comunicazione, alla precisione e alla premura, e grazie a chiunque ha dedicato anche solo un secondo affinché un grandissimo sogno diventasse realtà!