Intervista ai 6 finalisti dell’edizione 2023
Conosciamo meglio i Finalisti del Concorso Miglior Enotecario d’Italia in un’intervista
La sfida per i sei posti in finale del Concorso Miglior Enotecario d’Italia si è svolta lo scorso 28 marzo e la giuria, capitanata da Stefano Caffarri, ha scelto i migliori valutando le loro competenze teoriche e tecniche.
I finalisti si sfideranno per i due titoli in palio, uno per la categoria Enoteche con mescita e l’altro per le Bottiglierie per asporto, a fine maggio nella finale in presenza a Roma, ma stanno già facendo le valigie per l’imminente viaggio che li porterà ad un ambitissimo soggiorno ad Epernay, ospiti del Comitè Champagne (qui i commenti sullo stage in Champagne dell’anno scorso).
I 3 finalisti della categoria Bottiglierie Classiche
Andrea Lauducci
Età: 40 anni
Enoteca: Botrytis
Città: Ferrara
Perchè hai deciso di partecipare, o meglio -nel tuo caso- ripartecipare?
La partecipazione e soprattutto l’approdo alla finale del concorso per il secondo anno di fila, non è una cosa scontata. L’esperienza dell’anno scorso è stata incredibile e, sull’onda di quel magnifico entusiasmo e della voglia di mettersi ancora alla prova, mi sono iscritto di nuovo. Secondo me non bisogna pensare al fallimento, in questo caso non può esserci. Ci si mette in gioco, si fanno delle prove che diventano sempre più difficili e si vede dove si arriva. Si capisce così dove c’è da migliorare e quali sono le competenze da acquisire. In pratica, si vince sempre.
Cosa ti aspetti da questo Concorso?
Dal concorso di quest’anno mi aspetto di imparare ancora cose nuove, entrare nei dettagli che prima sembravano nascosti, approfondire quegli aspetti che un tempo erano difficili, ma che ora sono diventati alla portata. A livello personale è una grande esperienza sia di lavoro che di vita. Non vedo l’ora di conoscere gli altri finalisti di quest’anno!
Quale pensi sia la tua caratteristica personale migliore, da mettere in gioco in una competizione come questa?
Questa è una competizione che mette alla prova le capacità comunicative degli enotecari. Quindi spero di poter essere il più spontaneo possibile e affrontare la finale senza la classica pressione di queste sfide. La flessibilità e la capacità di adattamento sono le mie caratteristiche che possono aiutarmi di più.
Cosa stapperesti per festeggiare la vittoria, o per consolarti di non aver vinto?
Penso di essere in sintonia con molti dei finalisti se dico che vorrei stappare una bottiglia di Champagne per la vittoria! Una bottiglia rara, come un millesimato del 2002 oppure una di quelle che al momento apprezzo di più, come uno Champagne da metodo solera.
Se le bollicine fanno festa, gli orange wine sono una mia grande passione, quindi se non dovessi vincere mi piacerebbe consolarmi con una bottiglia di Zalema “Luz” di Garay, che ha il sole e il caldo dell’Andalusia infusi all’interno.
Loredana Santagati
Età: 42 anni
Enoteca: Torrefazione Enoteca Mistercoffee
Città: Misterbianco CT
Perchè hai deciso di partecipare?
Per tante ragioni: innanzitutto per mettermi alla prova, testare i miei limiti e cercare di superarli. Vorrei dimostrare la mia professionalità, in primis a chi crede in me e poi, perchè no, anche a chi non ci crede.
Cosa ti aspetti da questo Concorso?
Formazione, socialità, confronto con colleghi da varie parti d’Italia. Indubbiamente sarà per tutti un momento di crescita molto, molto importante.
Quale pensi sia la tua caratteristica personale migliore, da mettere in gioco in una competizione come questa?
La tenacia, le competenze professionali acquisite finora e la mia ars oratoria.
Cosa stapperesti per festeggiare la vittoria, o per consolarti di non aver vinto?
Se vinco stapperò la La Grande Année di Bollinger nel millesimo 2014, l’anno di nascita di mio figlio che è il mio più grande sostenitore, insieme a mio marito.
E se perdo? La stessa bottiglia, mi dovrò consolare! Anche se considero l’essere in finale già una vittoria.
Daniele Liurni
Età: 34 anni
Enoteca: Krasì Enoteca in Monteverde
Città: Roma
Perchè hai deciso di partecipare?
è strano, perché in generale non sono una persona competitiva che ama gareggiare o che sente il bisogno di dover dimostrare qualcosa, ma volevo mettere alla prova me stesso dopo tanti anni di sacrifici e di studio. Questa è la mia prima enoteca e siamo giovanissimi, abbiamo aperto lo scorso anno fra le incertezze del post-pandemia, qui tutto è autogestito da me in ogni aspetto, ci troviamo in una zona popolare, a tratti “difficile”, quindi ho voluto partecipare anche per i miei clienti e per questo quartiere che meriterebbe di sentirsi un po’ speciale con quella che spero diventi la miglior enoteca d’Italia!
Cosa ti aspetti da questo Concorso?
Di confrontarmi con i colleghi non per competizione, appunto, ma con lo spirito di migliorare insieme, di fare rete, di essere squadra. Oggi la competizione non è più nel basso, fra di noi, ma verso l’alto con i giganti spersonalizzati degli e-commerce e delle catene GDO. Mi aspetto che questo Concorso ci renda innanzitutto orgogliosi di essere piccoli e sinceri enotecari, appassionati di vino prima ancora che commercianti di vino.
Quale pensi sia la tua caratteristica personale migliore, da mettere in gioco in una competizione come questa?
La simpatia, la semplicità e la leggerezza che possono essere sintetizzate nella gioia di condividere una passione, è la completezza che ritengo di avere perché unisco una (credo) valida competenza alla capacità di non prendermi mai troppo sul serio e quindi di mettere a proprio agio le persone che, non di rado, hanno un po’ di timore ad avvicinarsi al vino.
Cosa stapperesti per festeggiare la vittoria, o per consolarti di non aver vinto?
Se vinco: un Bas Armagnac del 1989, la mia annata, che ho comprato all’apertura dell’enoteca e che tengo a scaffale in vendita (pur sperando di non doverla vendere mai) come un portafortuna e che mi sono ripromesso di bere al raggiungimento di un traguardo che mi renda orgoglioso. Potrebbe essere questa l’occasione giusta!
Se dovessi perdere scroccherei un calice dal vincitore, tanto presumo abbia ottimi gusti!
I 3 finalisti della categoria Enoteche con mescita
Luca Civerchia
Età: 43 anni
Enoteca: Rossointenso wine e food revolution
Città: Jesi AN
Perchè hai deciso di partecipare, o meglio -anche nel tuo caso- ripartecipare?
Per la passione, la voglia di mettermi in gioco e perchè è una buona scusa per mettersi sopra i libri… ovviamente anche per tornare in Champagne con Domenico ed i colleghi enotecari.
Cosa ti aspetti da questo Concorso?
Crescita professionale e culturale e personale
Quale pensi sia la tua caratteristica personale migliore, da mettere in gioco in una competizione come questa?
La caparbietà e l’avere una preparazione trasversale
Cosa stapperesti per festeggiare la vittoria, o per consolarti di non aver vinto?
Se vinco: Villa bucci 2016, castelli di Jesi verdicchio riserva che per me è da sempre legato ai momenti felici.
Se perdo: uno Champagne! Perchè la bollicina francese porta il sorriso in ogni situazione.
Silvia Angelozzi
Età: 33 anni
Enoteca: Enoteca Bellariva
Città: Alba Adriatica TE
Perchè hai deciso di partecipare?
La passione per il mio lavoro e la crescita dell’ attività di famiglia, mi hanno stimolata e convinta a partecipare al Concorso Miglior Enotecario d’Italia. Siamo a disposizione dei nostri ospiti affinché possano scoprire al Bellariva il posto giusto per i loro momenti migliori. Puntiamo tutto sull’accoglienza e sulla qualità della materia prima, non lasciando nulla al caso.
Cosa ti aspetti da questo Concorso?
Mi aspetto di condividere esperienze uniche e conoscere persone nuove, legati dagli stessi interessi e dalla voglia di continuare scoprire il nostro mondo, sempre in evoluzione. Sicuramente un’esperienza di grandissima crescita. Il vino unisce luoghi, emozioni, sacrifici e persone.
Quale pensi sia la tua caratteristica personale migliore, da mettere in gioco in una competizione come questa?
Sono una persona dinamica e alla costante ricerca di stimoli. Credo che la mia caratteristica migliore sia l’ascolto: mi piace recepire e tradurre le esigenze del cliente, scoprire il loro gusto, soddisfarli, il tutto condito da una generosa dose di dolcezza.
Cosa stapperesti per festeggiare la vittoria, o per consolarti di non aver vinto?
Per festeggiare la vittoria del primo posto stapperei una bottiglia di Krug Grand Cuvèe 168esima edizione, elegante e rappresentativo delle grandi notizie. La bottiglia che ha accompagnato tutti i traguardi raggiunti e soprattuto la prima Maison che ho avuto l’onore di conoscere e assaggiare nei primi anni di avvicinamento al mondo vino, nonchè la preferita di mio papà.
Se non dovessi essere al primo posto stapperei la stessa bottiglia scelta per la vittoria, perchè comunque vada, sarà un successo..
Matteo Bertelà
Età: 28 anni
Enoteca: METODO FROMA – La Bottega Con Mescita EnoBottega in cui ricerco, seleziono e tratto Vini, prodotti lattiero caseari artigianali di piccoli produttori e piccole aziende agricole, salumi e prodotti agroalimentari del territorio italiano, ovviamente sempre con lo sguardo rivolto al piccolo produttore, coloro che ogni giorno dedicano anima e cuore alla produzione e alla terra.
Città: Vigevano PV
Perchè hai deciso di partecipare?
Ho deciso di partecipare a questo concorso per mettere alla prova in primis me stesso in qualità di “professionista” e successivamente, di conseguenza le mie conoscenze ed esperienze, cosi da avere chiaro, quanto di livello e di insegnamento sia stato il mio percorso fino ad oggi. Praticamente una sfida nella sfida.
Cosa ti aspetti da questo Concorso?
Mi aspetto di imparare tantissime cose, assimilare nozioni ed informazioni nuove e diverse, avendo la possibilità di continui confronti con tutti i colleghi finalisti ed i professionisti che incontreremo, lo scambio di opinioni e condividere le proprie esperienze con gli altri crea un ulteriore bagaglio per tutti da portare con sé, essendo che, in questo mondo, c’è sempre qualcosa di meraviglioso da imparare ogni giorno, ad ogni ora!
Quale pensi sia la tua caratteristica personale migliore, da mettere in gioco in una competizione come questa?
Sicuramente la mia grande passione ed il mio grande amore per la ricerca, che mi porta quotidianamente a contatto con produttori e vignaioli di diverse zone, diversi pensieri e interpretazioni del vino, da cui cerco sempre di assimilare e imparare qualcosa, da un loro racconto, da una loro esperienza o semplicemente da un loro gesto, e successivamente portarlo all’interno del mio locale, facendo a mia volta immergere il cliente fino al cuore del prodotto, offrendo la possibilità di degustarlo in modo totalmente diverso dal “normale”.
Cosa stapperesti per festeggiare la vittoria, o per consolarti di non aver vinto?
Per festeggiare la mia vittoria stapperei il mio vino del cuore “GHIRO D’INVERNO”, Croatina dell’oltrepò pavese in purezza, (Az.Agr. Martilde, Rovescala (PV)), annata 2010, un vino da meditazione, alla cieca potrebbe tranquillamente essere scambiato per un amarone di livello, che possa in qualche modo farmi rivivere il mio percorso fino alla fatidica vittoria!
Per consolarmi stapperei lo stesso identico vino, “GHIRO D’INVERNO”, mi aiuterebbe, anche in questo caso a rivivere il mio percorso, analizzando gli ipotetici motivi per il quale non sono riuscito a vincere.
In bocca al lupo a tutti i finalisti e, soprattutto, buon viaggio studio in Champagne!