Stage Montalcino: i commenti dei finalisti

i sei finalisti del Concorso a Montalcino

I commenti dei sei finalisti del Concorso Miglior Enotecario d’Italia, dopo i tre giorni di formazione ad Montalcino ospiti del Consorzio del Brunello di Montalcino

 

Dal 14 al 16 Giugno, i sei finalisti del Concorso sono stati ospiti del Consorzio del vino Brunello di Montalcino per tre giorni a Montalcino. Tre giorni di zone, di altitudini, di esposizioni, di stili con verticali per andare nel profondo del rosso italiano più famoso nel mondo.

Il territorio da conoscere per trasmettere l’essenza della denominazione ai clienti finali, veri destinatari della conoscenza che hanno gli enotecari. Il Consorzio ha messo a punto un programma di pregio assoluto in cui immergersi prima della finale di lunedì.

Gli enotecari sono stati guidati in un’itinerario formativo creato dal Consorzio tra degustazioni, cantine, storie e caratteristiche del territorio da tre guide d’eccezione: Filippo Bartolotta, wine expert e storyteller del mondo del vino; Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano ad ottenere il prestigioso riconoscimento del The Institute of Masters of Wine; Nicola Berti, enologo che ha collaborato alla realizzazione di grandi vini.

Qui di seguito i commenti dei finalisti.

I commenti dei finalisti

 

Filippo Carraretto, La mia Cantina, Padova

Mi è sempre piaciuta la realtà di Montalcino: un pool eno-gastronomico da far brillare gli occhi e dei panorami che ti entrano nel cuore. Ho avuto modo di conoscere nel tempo la sua realtà, ma con questa esperienza ho consolidato le idee che già avevo: ammiro e condivido a pieno la mentalità di questa zona viticola, che fa del gruppo e della voglia di collaborazione un punto di forza da sfruttare per portare al vertice un territorio a dir poco straordinario (anche trainato dai grandissimi, basti a pensare l’effetto delle 3 B, Biondi-Santi, Barbi e Banfi). Essere guidati in questi tre giorni da personaggi di spessore come Filippo Bartolotta (grandissimo comunicatore e conoscitore del territorio), Gabriele Gorelli (essere MW significa essere una persona assolutamente fuori dal comune. Lui personifica ciò che si definisce un pozzo di conoscenza, è sempre attivo nella ricerca e continuo aggiornamento che fa della curiosità un motore di spinta) e Nicola Berti (enologo preparatissimo e assolutamente di grandissima competenza in grado di soddisfare tutte le nostre curiosità più tecniche legate al Brunello) ha reso questa esperienza stimolante e mi fa tornare a casa con un bagaglio ricco di conoscenze davvero profonde su quello che è un territorio dal quale si produce un vino che, secondo il mio modesto parere, rappresenta un grandissimo successo e modello di ispirazione per tutte le altre denominazioni italiane.

 

Andrea Lauducci, Botrytis Enoteca, Ferrara

È stata un’altra bellissima esperienza, durante la quale abbiamo conosciuto persone veramente di spessore e contemporaneamente disponibili e aperte. Le visite alle cantine sui diversi versanti di Montalcino, le lezioni di approfondimento in aula e la super degustazione di 40 Brunello di annate storiche, hanno contribuito ad aumentare in maniera esponenziale la conoscenza di quel territorio, dei terreni e del clima, dei produttori e dei diversi stili di vinificazione che si sono susseguiti negli anni. Una full immersion totale, che mi ha reso sicuramente più consapevole delle potenzialità del Brunello e degli altri vini di Montalcino.

 

Pietro Palma, To Wine, Prato

Tre giornate intense e concentrate per conoscere le mille sfaccettature di Montalcino e dei suoi vini. Tre accompagnatori e narratori d’eccezione ci hanno condotto in un bellissimo percorso di scoperta e conoscenza. La verve comunicativa di Filippo Bartolotta, vitale e dinamico nel trasmettere la sua grande esperienza. La quasi onniscienza di Gabriele Gorelli MW che spazia dalla chimica alla geologia, dalla storia alle statistiche, passando ovviamente per il vino. L’esperienza sul campo di Nicola Berti, non solo enologo ma profondamente appassionato alla materia e al passato che ha portato Montalcino sul tetto del mondo. Visite in aziende diverse e sempre interessanti nelle loro diversità, degustazioni, domande, confronto dialettico: abbiamo vissuto un’esperienza importante e preziosa.

 

Luca Civerchia, Rossointenso, Jesi AN

Grandi vini, grandi relatori. Esperienza meravigliosa e ottimamente gestita dal consorzio sia per l’organizzazione che per la scelta dei relatori. Poter ascoltare personaggi di estrema competenza e spessore culturale ha sciolto molti nodi nella mia preparazione sul Brunello e sui vini di Montalcino. La verticale di vecchie annate, con partenza dalla 1961 fino ad oggi, legata ai diversi terreni e microclimi ci ha regalato una panoramica su Montalcino unica.

 

Mattia Manganaro, Biessewine, Brescia

Per prima cosa volevo ringraziare il consorzio per aver organizzato uno stage fantastico ed emozionante. Grazie a questa esperienza ed alle aziende che ci hanno ospitato ho potuto comprendere in pieno la storicità di questi luoghi; mi è stata inoltre trasmessa l’estrema volontà di far crescere e far conoscere uno dei prodotti italiani più apprezzati a livello internazionale, appunto il Brunello di Montalcino. Sono rimasto piacevolmente stupito dalla professionalità e dalla competenza dei relatori che hanno saputo ancor di più elevare ciò che è l’essenza del Brunello di Montalcino e di questo ringrazio gli organizzatori ed il consorzio.

 

Luca Sarais, Cantine Isola, Milano

Stage molto completo e ricco con tre personaggi fantastici che ci sono stati assegnati: Pietro, Gabriele e Nicola