La parola al Consorzio Brunello di Montalcino: tre domande a Fabrizio Bindocci
Una chiacchierata davanti a un calice di Brunello con Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, partner del Concorso Miglior Enotecario d’Italia.
Abbiamo fatto al presidente Fabrizio Bindocci tre domande, in vista dello stage che, dopo la visita ad Epernay, vedrà i finalisti del Concorso ad Montalcino, per uno stage di approfondimento nel cuore del territorio di produzione di quest’eccellenza italiana:
Presidente, come nasce l’intuizione di preparare alla prova finale i candidati del concorso Miglior Enotecario d’Italia?
Si tratta di un’intuizione semplice e al tempo stesso complessa: rapportarsi con il consumatore e wine lover richiede competenze professionali sempre più specializzate. La partnership tra il Consorzio del Brunello e il Concorso sottolinea il ruolo centrale dell’enotecario nella divulgazione del ricco terroir italiano, in particolare quello del Brunello di Montalcino, un brand riconosciuto ormai in tutto il mondo.
Che ruolo ha l’enotecario nella divulgazione del territorio che si identifica con la Denominazione?
L’enotecario rappresenta il quotidiano tramite tra i produttori e i consumatori finali. Il suo ruolo è quindi fondamentale non sono ai fini commerciali ma anche e soprattutto per una corretta divulgazione dei vini di qualità e della conoscenza dei territori di produzione.
L’Enotecario ideale ha tre parole per definire il Brunello di Montalcino. Quali?
Iconico, elegante e longevo.
Ringraziando il presidente per questa intervista, ricordiamo che trovate tutte le info sul Consorzio del vino Brunello di Montalcino sul sito ufficiale consorziobrunellodimontalcino.it