Intervista ai finalisti della prima edizione: perchè partecipare al Concorso Miglior Enotecario d’Italia?

intervista finalisti prima edizione: perchè partecipare?

I finalisti della prima edizione

Andrea Lauducci e Mattia Manganaro  per la categoria Bottiglierie Classiche,  Pietro Palma e Luca Civerchia per la categoria Enoteche con Mescita, sono i finalisti della prima edizione del Concorso. Sono arrivati fino alla finalissima di Roma, tenutasi lo scorso Giugno, insieme ai vincitori Filippo Carraretto e Luca Sarais, vivendo fianco a fianco tutte le prove e le straordinarie esperienze degli stage (a cui partecipano tutti i finalisti) in Champagne e a Montalcino.

In attesa di svelare tutti i dettagli sulla seconda edizione del Concorso Miglior Enotecario d’Italia, anticipata dall’intervista al presidente Bonfio, abbiamo chiesto ai co-protagonisti della prima edizione il loro punto di vista, e perchè sia valsa la pena partecipare, pur senza arrivare alla vittoria. Ecco la breve intervista:

Intervista ai finalisti della prima edizione del Concorso Miglior Enotecario d’Italia

Pietro, Luca, Andrea e Mattia: grazie del vostro tempo e della vostra collaborazione.

Qual è il ricordo più bello della vostra partecipazione alla prima edizione del Concorso?

Pietro: L’intero stage in Champagne ed il bel gruppo che si è formato con gli altri finalisti. Siamo tuttora in contato e ci sentiamo regolarmente, questa è la cosa migliore che il concorso ha lasciato a tutti noi.

Andrea: L’incontro con gli altri colleghi, per scoprire che sono tutte persone speciali. Lo stage in Champagne, che ci ha fatto vivere delle esperienze incredibili a contatto con produttori e chef de cave che non avremmo mai potuto conoscere in altro modo.

Mattia: Sicuramente sono stati gli stage di formazione in Champagne e a Montalcino. Anche se penso che il fattore aggiuntivo sia stato conoscere i pilastri di questi luoghi che hanno contribuito, tramite le loro storie, a narrarci di due luoghi eccezionali e unici.

Luca: Nel complesso ogni fase è stata avvincente. Dalle prime prove scritte dove oltre la cultura genereale era richiesta anche l’esperienza e la conoscenza della vita da enotecario. Se dovessi cristallizzare un momento è stato durante il primo viaggio studio, quando ho realizzato che quelli che consideravo avversari si sono rivelati ottimi compagni di avventura.

Quale è stata la prova che vi ha messo maggiormente in difficoltà?

Pietro: Il dover consigliare i vini nella prima prova senza aver avuto tempo di assaggiarli. Per le prossime edizioni sarebbe meglio lasciare ai finalisti qualche minuto di tempo per familiarizzare con i vini prima della prova.

Andrea: La prima prova dell’esame finale è stata molto complicata. Non avevo capito bene qual era l’obiettivo principale e, purtroppo, mi sono discostato da quello. Non ero a mio agio e non ho avuto la prontezza di riflessi di fare la domande giuste.

Mattia: Con tutta sincerità la prova finale d’esame. Essere davanti ad una giuria così importante è stato bellissimo ed emozionante.

Luca: Direi l’ultimo test scritto che abbiamo fatto online. Era un giornata complicata e ho dovuto rispondere al test mentre lavoravo.

Date due buoni motivi ai colleghi enotecari per iscriversi alla prossima edizione!

Pietro: Per confrontarsi con colleghi competenti, dare visibilità alla nostra categoria professionale e imparare nuove cose attraverso le esperienze che il concorso consente di vivere.

Andrea: Di sicuro il fatto di mettersi alla prova è quello più importante! A volte si scopre che si possono mettere in discussione delle cose che sembravano cristallizzate. La conoscenza di altri colleghi esperti e le esperienze vissute sul campo con gli stage.

Mattia: Il primo motivo è quello di mettersi in gioco per capire sempre il tuo livello di preparazione e per poter imparare anche dagli altri. Il secondo motivo è quello di poter conoscere persone fantastiche ed instaurare nuove amicizie.

Luca: É un ottimo motivo per approfondire molti aspetti della professione dell’enotecario e se si è bravi quanto basta per arrivare in finale quella giornata sarà una di quelle occasioni di confronto che raramente accadono nella routine lavorativa.

Per saperne di più sulla prossima edizione

Manca poco al lancio della seconda edizione del Concorso Miglior Enotecario d’Italia. Se avete domande, nel frattempo potete scriverci a segreteria@migliorenotecarioditalia.it, seguirci su Facebook o su Instagram e, per sapere tutti i dettagli in anteprima iscrivetevi alla newsletter del Concorso.